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CARSO GORIZIANO
Località: CASE NERI
Profondità: 14 m
Dislivello: 14 m
Sviluppo: 55 m
ACCESSO:
a lato della strada che da S. Martino del Carso porta ai Casali Neri si trova una dolina, profonda circa 17 m, che sul lato Nord presenta una parete verticale: alla base di questa due larghe aperture immettono nella caverna.
DESCRIZIONE:
Durante la prima guerra mondiale in questa grotta e nella dolina antistante furono costruiti alcuni ripiani, uniti da gradinate, sui quali numerose baracche di legno offrivano riparo a 1200 militari austriaci; dopo la conquista del San Michele, l'esercito italiano sistemò nella cavità un Comando di Artiglieria.
Nel 1895 in una fossa venne notata la presenza di uno strato di ceneri dello spessore di circa 30 cm, contenenti cocci, frammenti di ossa di animali, resti di pasti e di una stoviglia lavorata a mano.
Successivamente i molteplici e profondi rimaneggiamenti eseguiti in varie epoche hanno compromesso definitivamente la possibilità di effettuare una sistematica indagine sul deposito preistorico esistente nella grotta, certamente la più interessante, sotto questo aspetto, di tutto il Carso Goriziano.
Il fondo è costituito da argille rosse e nella parte terminale ci sono degli accumuli di sabbie ed argilla. Nella parte centrale si possono osservare numerose stalattiti.
Nella caverna, tra il 1965 e il 1975 furono sistemati alcuni sismografi, a cura dell'Istituto di Geodesia dall'Università di Trieste, quando nella zona erano in corso delle ricerche per il protosincrotrone, che si sarebbe dovuto costruire a Doberdò.
Da qualche anno la cavità viene usata dalle sezioni del CAI di Gorizia e Monfalcone per scopi religiosi.