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Partenza: Centro Visite Gradina - Doberdò del Lago
Arrivo: Via dei Castellieri - Monfalcone
Dislivello: 396 m in salita e 526 m in discesa
Lunghezza: 13,200 km
Tempo di percorrenza: 5,00 ore
Difficoltà: E
Periodo consigliato: autunno ed inverno
Cartografia: Ed. Tabacco, scala 1:25.000, foglio n° 47, Carso triestino e isontino
Il punto di partenza è posto presso il Centro Visite Gradina (134 m), raggiungibile da Doberdò del Lago percorrendo la Via Vallone, all'interno dell'Area Protetta della Riserva Naturale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa, istituita con LR n° 42 del 30 settembre 1996.
La mulattiera (segnavia n° 77-78) prosegue in quota e costeggia nel suo primo tratto l'ex cava, che fino agli anni Cinquanta forniva gli impianti della Solvay a Monfalcone mediante una lunga teleferica. Dopo un tratto più stretto si arriva a Casa Cadorna (118 m), edificio restaurato nel 1977 dalla sezione goriziana del CAI, sulle falesie usate come palestra di roccia.
Un breve tratto con ripidi gradini e corda metallica (sent. n. 72 e 78) porta ai resti dell’antico castelliere del Castellazzo (156 m), si scende sulla SS 55 del Vallone alla confluenza con la strada per Doberdò.
Qui il sentiero è INTERROTTO e per raggiungere il lago si consiglia di tornare al sentiero 72 che scende da Casa Cadorna ed attraversando la strada Doberdò-Bonetti raggiunge il lago (in alternativa seguendo la strada, con attenzione, per circa 200 mt in direzione di Doberdò, si incrocia il sent.72 proveniente da Casa Cadorna). Raggiunto il lago, si continua a camminare lungo il suo lato meridionale lungo la rotabile Jamiano-Doberdò in direzione Jamiano per circa 2 Km facendo molta attenzione al traffico sostenuto specialmente nei giorni festivi.
Si giunge così, dopo una curva della strada, a riprendere a dx il tracciato originale che si segue fino ad incontrare il segnavia n° 72. Subito si va a sx, tenendo d’occhio le evidenti e numerose segnalazioni che invitano a seguire una traccia su terreno aperto in rado bosco. Ad uno slargo, si nota sulla dx una breve scalinata, che porta alla cima di q 144 (segnalata sulle cartine topografiche con il nome di Gorjupa Kupa o Arupacupa). Dalla panoramica vetta si riprende la larga carrareccia ripida e sassosa e la si segue fino ad incrociare di nuovo il sentiero 72.
Dopo una cinquantina di metri in discesa, alla prima curva si va a dx lungo tracce di sentiero, si sottopassano due linee ad alta tensione e si esce sulla strada del Vallone accanto ad una casa cantoniera. Si prosegue a dx (fare attenzione al traffico automobilistico), dopo una cinquantina di metri si gira ancora a dx e dopo altri 30 metri si va a sinistra per sentiero che in breve esce su uno spiazzo (impianti della Snam). Facendo molta attenzione alla segnaletica, si prende sulla sx una strada forestale, si sottopassa l’autostrada. Subito dopo si gira a dx (rampa cementata) e si sale fino a giungere la sella di q 85 (meritevole la digressione alla q 85 o q Toti) e bivio sentiero n° 84. Qui si possono osservare e percorrere le imponenti trincee da pochi anni pulite, che fanno parte del Parco Tematico della Grande Guerra.
Ora si segue il segnavia che porta ad un bivio (a sx si raggiunge in pochi minuti la Cima di Pietrarossa o q 121), continuando avanti si presentano altri punti d’interesse (a sx la trincea Joffre,a dx la trincea Cuzzi) Si arriva così all’intersezione con il sentiero n 82. Ci si dirige a sx e poco dopo a dx, raggiungendo la Rocca di Monfalcone. Si prosegue sempre per sentiero e superate le alture delle Forcate e della Gradiscata, conduce allo Zochet e alla via dei Castellieri, nell’estrema periferia di Monfalcone, dove ha fine il percorso.
NB:Il vecchio segnavia "triangolo rosso e bianco" è in disuso