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Partenza: Val Saisera
Arrivo: Val Saisera
Dislivello: 886 m in salita e altrettanti in discesa
Tempo di percorrenza: in salita 3 ore, in discesa 2 ore. Totale: 5 ore
Difficoltà: EE
Segnaletica: segnavia CAI n.ro 660
Periodo consigliato: tarda primavera - ottobre
Cartografia: Ed. Tabacco, scala 1:25.000, foglio n° 19, Alpi Giulie occidentali - Tarvisiano
Raggiunto il parcheggio incustodito per il rif. Pellarini in Val Saisera, a q 850 m, si segue dapprima la strada attraversando su un ponte in cemento il torrente omonimo. Lasciata sulla sinistra la pista forestale per il Monte Lussari, si prosegue costeggiando le ghiaie fino ad imboccare la forestale (segnavia 616) per il rif. Pellarini. Dapprima in lieve salita, poi, dopo aver superato un tratto ripido ed alcuni tornanti, a quota 1030 m, una tabella, sulla destra, indica il “Sentiero Marco Martinolli”. Si percorre, in piano e in leggera discesa, una mulattiera inerbata, si attraversa il greto del rio Zapraha salendo per terreno sconnesso fino a un grande masso. Lo si lascia a sinistra mirando ai segnavia CAI 660 che indicano la giusta via da seguire. Da questo momento il percorso si fa molto ripido. Sulla sella posta sul lato meridionale del Piccolo Nabois (1535 m) si apre un bel panorama verso il Jôf di Somdogna e la Sella Somdogna, sullo sfondo appaiono il monte Schenone, i Due Pizzi e il Monte Piper, in basso si estende la Val Saisera. Si continua a salire faticosamente su un sentiero tracciato in un canale, arrivando alla spalla di q 1736, dove termina il percorso. Qui sono presenti postazioni militari austro-ungariche con tracce di trincee e un paio di caverne, di cui una adibita a trasmissioni telegrafiche per i collegamenti con il fondovalle. Da qui tra i fitti mughi si può osservare un interessante panorama a 180° che si estende dalle pareti settentrionali del Montasio al Jôf di Somdogna, alla costiera Jôf di Dogna-Monte Piper-Jôf di Miezegnot, al Monte Lussari e alla Cima del Cacciatore, mentre il restante è occupato dall’incombente parete settentrionale del Grande Nabois. In discesa si percorre lo stesso itinerario di salita.